Urbanistica

ISSN: 

  • 0042-1022

Bimestrale (1932-); poi trimestrale (1949-); semestrale (1994-); quadrimestrale (2003-); trimestrale (2010-); semestrale (2012-) ISSN 0042-1022

Fondata nel 1932 come Bollettino dalla Sezione Piemontese dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, diventa Rivista ufficiale bimestrale dell’Istituto dal 1933. Il Direttore è Pietro Betta (che cura solo i primi tre numeri) alla sua morte è sostituito, dal nn. 4-5, dal caporedattore della rivista Armando Melis De Villa, che dirige la rivista fino al nn. 1-4 del 1945 (agosto). Al numero 1-4/1945 è collegato anche un supplemento riportante la “Vita dell’Istituto”. Tra settembre 1945 e marzo 1949, pur rispettando l’originaria numerazione, si trasforma in semplice “bollettino”. Vengono pubblicati cinque numeri (5/1945; 6/1945; 1/1946; 2-3/1946; 4-6/1946), ancora sotto la direzione di Armando Melis De Villa, che viene tuttavia affiancato da un Comitato direttivo; e altri otto numeri (1/1947; 2-4/1947; 5-6/1947; 1-2/1948; 3/1948; 4/1948; 5-6/1948; 1/1949), oltre ad un fascicolo (1948) riportante gli Atti del II° Congresso nazionale di Urbanistica del 1948, sotto la direzione di Mario Zocca. Dopo la ripresa dell’attività dell’Istituto su basi democratiche e repubblicane, con l’approvazione del nuovo Statuto nel novembre del 1949, che dichiara Urbanistica «pubblicazione ufficiale dell’Inu» (art. 18), riprende le diffusione come rivista ufficiale iniziando con una nuova serie e un nuovo numero 1; e connotandosi da subito come interlocutore privilegiato nel dibattito nazionale e internazionale, documentando in maniera ampia e critica l’attività urbanistica in Italia e all’estero, fino a diventare una sorta di “manuale implicito”. Da allora Urbanistica ha tradotto l’obiettivo dell’Inu: quello di promuovere e diffondere gli studi urbanistici, acquisendo un prestigio distintivo fra le riviste di settore, e contribuendo in maniera determinante a dare alla cultura urbanistica italiana un respiro europeo. La rivista è oggi classificata dall’Agenzia nazionale dei valutazione del sistema universitario e della ricerca nella Fascia A, quella più prestigiosa e di valore. I Direttori della nuova serie sono stati Adriano Olivetti (n. 1/1949 – nn.10-11/1952), Giovanni Astengo (n. 12/1953 – n. 66/1977), Bruno Gabrielli e Marco Romano per il n. 67/1977, Marco Romano (nn. 68-69/1978 – nn. 76-77/1984). Con la direzione di Bernardo Secchi (n. 78/1985 – n. 101/1990) la rivista cambia progetto editoriale e veste grafica, aderendo alle mutazioni dell’urbanistica italiana, ma rimanendo espressione della libertà di ricerca e dell’ambizione costruttiva dell’Inu, tuttavia per la prima volta viene pubblicata con un editore esterno. Interrompe le pubblicazione nel triennio 1991/93, per riprenderle subito dopo con la direzione di Patrizia Gabellini (n. 102/1994 – n. 111/1998) che rivolge lo sguardo alla sua tradizione, ritorna ad essere pubblicata direttamente dall’Istituto, con un nuovo formato che richiama quello storico, una nuova veste editoriale e, soprattutto, pubblicando in maniera estesa (con ampio apparato di immagini) i piani e progetti urbanistici prodotti in Italia. Con la direzione di Dino Borri (n. 112/1999 – n. 126/2005) la rivista si internazionalizza sempre più, proponendo in maniera stabile anche la traduzione dei testi in lingua inglese, esplorando nuovi temi e argomenti. Con la direzione di Paolo Avarello (n. 127/2005 – nn. 150-151/2013) la rivista esplora forme, modalità ed esiti dell’urbanistica italiana. L’impostazione a patchwork utilizzata costituisce un vero e proprio regesto delle pratiche in uno dei periodi più tormentati della disciplina. Dal n. 152/2013 al n. 159/2017 la rivista è stata diretta da Federico Oliva, dal n. 160/2017 è diretta da Paolo Galuzzi. Urbanistica fornisce una completa documentazione sulle questioni attinenti ai cambiamenti in atto delle forme insediative del territorio e delle città, ma anche quelle economiche, sociali e politiche degli insediamenti umani. La rivista accoglie saggi e riflessioni sulla storia e le radici dell’urbanistica, sui suoi ulteriori sviluppi, al fine di evitare la dispersione teorica e tecnica del sapere accumulato, favorendo invece la sedimentazione e selezione di questo patrimonio. Completano l’offerta documentaria le recensioni plurime, a tema, di libri italiani e stranieri recenti e non, così da costituire percorsi di lettura ragionati e schede di lavoro.

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